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10 film sulla Shoah

La Shoah ha ispirato e continua ad ispirare numerosi registi. Qui sotto trovate una selezione di film del catalogo CG entertainment essenziali per una storia del cinema che coltiva la memoria di uno degli eventi più tragici della storia dell’umanità.

 

1. Kapò di Gillo Pontecorvo (1959)

Il regista de La battaglia di Algeri, qui al suo secondo lungometraggio, tratteggia la caduta negli Inferi e la risalita della giovane Edith ( interpretata da Susan Strasberg, figlia del direttore dell’Actor’s Studio), che, prigioniera ad Auschwitz, diventa da vittima a carnefice per interesse, finché si innamora di un giovane prigioniero russo, Sasha ( Laurent Terzieff, lanciato sullo schermo dal regista Marcel Carné nel film Peccatori in Blue Jeans.) Nel cast anche Emmanuelle Riva, reduce dal successo nel film di Alain Resnais Hiroshima mon amour, e protagonista di una scena fortemente criticata in Francia, quella del suicidio ( Jacques Rivette la classificò come” abietta” e accusò il regista di aver voluto spettacolarizzare la morte con i mezzi del cinema).  Pontercorvo, che ideò la sceneggiatura insieme a Franco Solinas dopo aver letto Se questo è un uomo di Primo Levi, entrò in conflitto con l’amico e sceneggiatore per la volontà di Solinas di introdurre una storia d’amore nel plot: fu Cristaldi a far tornare la pace tra i due.

 

2. La vita è bella di Roberto Benigni (1997)

Nel 2017 Roberto Benigni ha festeggiato 20 anni dall’uscita di quello che è considerato uno dei capolavori della storia recente del cinema italiano, vincitore di numerosi premi, tra cui tre Oscar ( Miglior Film straniero, Miglior Attore Protagonista e Miglior Colonna Sonora Nicola Piovani). La vita è bella, il cui processo creativo Roberto Benigni ricorda approfonditamente nella nuova, esclusiva intervista all’interno dell’Edizione Speciale del film, vanta molti primati: fino al 2011 (superato da Che bella giornata di Checco Zalone) è stato il film italiano con il miglior incasso di sempre (92 miliardi di lire), è anche il film italiano che ha incassato di più al mondo, quello più premiato agli Oscar e il più visto al suo primo passaggio in TV. (sono ancora disponibili alcune copie autografate dell’Edizione Speciale per il 20° anniversario autografate da Roberto Benigni e Nicoletta Braschi).

 

3. Train de vie – Un treno per vivere di Radu Mihaileanu (1998)

Toni fiabeschi per questa commedia dolceamara che vede un gruppo di ebrei in un villaggio dell’Europa dell’Est in fuga dai nazisti grazie ai consigli del matto Shlomo, che li convince a fingersi già dei deportati in viaggio per il Lager e di partire così per la Russia. Il regista aveva proposto a Benigni di interpretare Shlomo, il quale rifiutò perché impegnato nelle riprese de La vita è bella. Le musiche del film sono di Goran Bregovic mentre l’adattamento dei dialoghi italiani venne affidato a Moni Ovadia.

 

4. Monsieur Batignole di Gerard Jugnot (2002)

Edmond Batignole, interpretato dallo stesso regista, rappresenta il francese medio: non collaborazionista né perseguitato, da uomo mediocre si approfitta della situazione nella Parigi del 1942 occupata dai nazisti, e si appropria dell’appartamento dei suoi vicini, ebrei deportati. Finché bussa alla sua porta Simon, figlio dei vicini scampato ai tedeschi, e decide di aiutarlo a raggiungere la Svizzera.

 

5. Corri, ragazzo, corri di Pepe Danquart (2013)

Srulik è un bimbo ebreo di otto anni che fugge dal ghetto di Varsavia con l’aiuto del padre ed inizia un lungo e avventuroso viaggio solo alla ricerca della libertà. Ispirato al best seller Corri, ragazzo, corri di Uri Orlev, racconta la vera storia di Yoram Friedman, ed è diretto da Pepe Danquart, già vincitore dell’ Oscar per il suo cortometraggio Schwarzfaher.

 

6. Ida di Pawel Pawlikowski (2013)

Il coraggioso viaggio di una suora orfana alla ricerca della propria identità nella Polonia post Olocausto, Premio Oscar 2015 come Miglior Film Straniero.

 

7. Il labirinto del silenzio di Giulio Ricciarelli (2014)

Ambientato a Francoforte nel 1958, il film, affrontando l’Olocausto dalla prospettiva del revisionismo storico, segue le vicende di un giovane procuratore che lotta contro alcune istituzioni tedesche che cospirano per occultare i crimini di Auschwitz.

 

8. Il figlio di Saul di László Nemes (2015)

Saul è un deportato ad Auschwitz-Birkenau reclutato come sonderkommando, cioè colui che deve rimuovere i corpi dalle camere a gas per cremarli. Tra i cadaveri, riconosce quello del figlio. A quel punto il suo unico scopo sarà quello di dargli una degna sepoltura. Nemes, regista ungherese al suo esordio, costruisce il film tutto sullo sguardo spaesato di un padre (un eccezional Géza Röhrig) lasciando l’orrore sullo sfondo. Premio Oscar e Golden Globe come Miglior Film Straniero.

 

9. Il viaggio di Fanny di Lola Doillon (2016)

Un’altra storia vera, narrata da Fanny Bel-Ami nel suo libro autobiografico: il vero viaggio di una ragazzina di 12 anni che, insieme ad un gruppo di bambini, scappa dal proprio rifugio clandestino per raggiungere la Svizzera e sfuggire ai nazisti.

 

10. Gli invisibili di Claus Räfle (2017)

L’incredibile storia vera che svela un capitolo poco conosciuto della Resistenza degli ebrei.

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