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Quanto ci manca Mariangela Melato

 Milanese DOC, classe 1941, Mariangela Melato si era fatta le ossa con il teatro, diretta quasi subito da grandi come Dario Fo, Luchino Visconti e Luca Ronconi, ed aveva esordito al cinema in uno dei primi film di Pupi Avati, Thomas e gli indemoniati, un horror atipico e bizzarro. Il successo arrivò negli anni ’70, e la vide alternarsi a ruoli da commedia brillante diretta da Luciano Salce (Basta Guardarla, 1971) Steno (La poliziotta, 1974), Lina Wertmüller (Mimì metallurgico ferito nell’onore, 1972; Film d’amore e d’anarchia, ovvero stamattina alle 10 in Via dei Fiori nella nota casa di tolleranza, 1974; Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’Agosto, 1974), Sergio Citti (Casotto, 1977; Mortacci; 1989) a personaggi più complessi ed ambigui, guidata dalla mani sapienti di Elio Petri (La classe operaia va in paradiso, 1971; Todo Modo, 1976), Fernando Arrabal (L’albero di Guernica, 1975), Giuseppe Ferrara (Faccia di spia, 1975), Luigi Comencini (Il gatto, 1977), Franco Brusati (Dimenticare Venezia, 1979) e Mario Monicelli (Panni sporchi, 1999).

Bella e profonda, frivola e sagace, Mariangela Melato ha attraversato la nostra cinematografia con passo lieve e deciso, e ci manca tantissimo ancora oggi.

In regalo per voi una clip tratta dal film di Steno La poliziotta, che inaugurò il filone della commedia scollacciata delle donne in divisa ( alla Melato si sostituì Edwige Fenech, che colorì film come La poliziotta fa carriera e La poliziotta a New York), mantenendosi su toni più moderati da commedia d’autore, e che valse a Mariangela Melato il David di Donatello come Miglior Attrice Protagonista.

 

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