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Cinema d’amore e d’anarchia – Ode a Lina Wertmüller

Il suo nome vero era di una lunghezza impressionante, quasi quanto quella dei titoli dei suoi film più famosi: Arcangela Felice Assunta Wertmüller von Elgg Spanol von Braueich: figlia di un avvocato originario di Potenza e di una romana discendente di una nobile famiglia svizzera, la Wertmüller era una delle poche registe del cinema italiano dalla carriera lunga e feconda, ed è stata la prima donna nella storia del premio ad aver ricevuto una Nomination all’Oscar per la Miglior Regia (per Pasqualino Settebellezze).

Donna dalla personalità di ferro e dalle decise convinzioni politiche (che vanno dall’anarchia alla lotta di classe), la Wertmuller esordisce nel mondo dello spettacolo come regista teatrale, lavorando con celebri registi come Guido Salvini e Giorgio De Lullo, dirige le prime puntate di Canzonissima, per poi approdare alla regia come assistente alla regia nei film di Federico Fellini La dolce vita (dove recita anche in un cameo) e 8 e ½.

Da lì il passo alla regia è stato breve: nel 1963 Lina Wertmuller dirige I basilischi, una commedia amara e grottesca dove racconta la vita di alcuni amici che si confrontano con la miseria nel Mezzogiorno (il film è girato principalmente in Basilicata, con incursioni in Puglia e nelle Murge), e questa opera conquista la Vela d’Argento al  Festival di Locarno.

Il cinema dell’impegno venato di ironia e spunti surreali è già in nuce in questa prima opera: dopo due incursioni nel musicarello (Rita, la zanzara, 1966, in cui si firma con uno dei suoi pseudonimi, quello di George H. Brown e Non stuzzicate la zanzara, 1967, entrambi con Rita Pavone) e una nel western (questa volta con lo pseudonimo di Nathan Wich) in The Belle Starr Story – Il mio corpo per un poker del 1968, interpretato da Elsa Martinelli, la Wertmuller riprende in percorso iniziato con I basilischi, dando vita alle sue pellicole più apprezzate e famose.

Nel catalogo CG Entertainment trovate 4 titoli che rappresentano senza dubbio la produzione più importante della regista, nelle quali inaugura il sodalizio con la coppia di attori Giancarlo Giannini e Mariangela Melato, due nomi che, grazie alla Wertmuller, raggiungeranno presto il successo e la fama.

Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972), presentato da Minerva nella collana Raro Video, è ad oggi considerata la sua commedia più riuscita, un turbine di invenzioni e colpi di scena plasmato sull’interpretazione di Giancarlo Gianni che inaugura il primo di una serie di personaggi in bilico tra sbalordita ingenuità e famelica malizia. Qui Giannini veste i panni di Carmelo Mardocheo, tipico uomo del Sud che, approdato a Torino per impiegarsi come operaio, si fa l’amante (Mariangela Melato), per poi scoprire, una volta tornato nella sua Catania, che anche sua moglie non è stata con le mani in mano e mediterà quella che a lui sembra una geniale vendetta che ristabilirà il suo onore…

Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…” (anch’esso parte della collana RaroVideo), uscito un anno dopo, ripropone la coppia Giannini – Melato in una commedia ambientata durante il periodo fascista che spinge ancora di più sui toni di denuncia politica, riflettendo il clima difficile degli anni del terrorismo rosso e nero e della “strategia della tensione”. Giannini interpreta Antonio Soffiantini, detto Tunin, un contadino lombardo che dopo l’uccisione da parte dei carabinieri di un suo amico anarchico parte per Roma con l’intento di fare fuori Mussolini in persona. Accolto in un bordello pieno di belle donne, Tunin si innamora di una prostituta, Tripolina, e questo amore sarà la sua rovina…

Entrambe i dvd in edizione Rarovideo contengono un booklet e l’intervista a Lina Wertmuller negli Extra.

Il 1974 è l’anno di Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, una commedia dove la lotta di classe viene rappresentata nella querelle sado-masochista tra la moglie di un ricchissimo industriale in crociera al mare (Mariangela Melato) e uno dei marinari presenti sull’imbarcazione (Giancarlo Giannini), un riottoso siciliano che mal tollera il tono imperativo e sprezzante della donna. La situazione si ribalta quando, a causa di un naufragio, i due si ritrovano soli in un’isola deserta in mezzo al Mediterraneo: a quel punto lo status sociale non conta più, e il marinaio non ci pensa due volte a vendicarsi delle angherie ricevute dalla riccona… Il film ha vinto 1 David di Donatello per le migliori musiche di Piero Piccioni, e ne è stato fatto anche un remake Travolti dal destino (titolo originale Swept Away) diretto dal regista Guy Ritchie ed interpretato da Madonna e Adriano Gianni, figlio di Giancarlo. Il dvd Travolti da un insolito destino è una ri-edizione Mustang Entertainment, che contiene negli extra le interviste a Mariangela Melato e Lina Wertmuller.

Pasqualino Settebellezze (1976), è ad oggi il film di maggior successo della Wertmuller, e quello in cui i toni della commedia leggera e dissacrante lasciano il passo per lo più ad un clima allucinato e grottesco, a tratti disturbante. Il film segue le vicende di Pasqualino, un giovane delinquente napoletano deciso a farsi strada nel mondo della malavita organizzata conquistandosi un posto d’onore, ma, preda di eventi fatali, precipita a poco a poco in un turbine che lo porterà alla condanna per omicidio colposo e all’internamento in un manicomio criminale, sul fronte della Seconda guerra Mondiale e all’orrore dei campi di concentramento, finché, uomo ingenuo ma anche opportunista, riuscirà a volgere le carte in suo favore, diventando da vittima, carnefice. Pasqualino sette bellezze “un’analisi feroce della filosofia della sopravvivenza ad ogni costo”, come lo ha definito Morando Morandini, varrà a Lina Wertmuller 4 Nomination agli Oscar (Miglior Film straniero, Miglior Regia, Miglior Attore Protagonista a Giancarlo Giannini e Migliore Sceneggiatura Originale a Lina Wertmuller), oltre ad una Nomination ai Golden Globe come Miglior Film straniero. Il film è stato recentemente portato in Blu-ray dalla Mustang Entertainment in un’edizione che contiene anche il documentario Dietro gli occhiali bianchi scritto e diretto da Valerio Ruiz, il racconto di un viaggio nella vita e nella carriera di Lina Wertmuller.

Della sua produzione degli anni ’90, nel catalogo CG Entertainment trovate Io speriamo che me la cavo, con Paolo Villaggio nei panni insoliti di un maestro anticonvenzionale in un diroccato comune nel napoletano, pellicola tratta dall’omonimo romanzo di Marcello dell’Orta, la commedia in costume Ferdinando e Carolina (ON DEMAND), che rievoca le vicende di odio e poi amore di Ferdinando di Borbone  per Maria Carolina d’Asburgo-Lorena e Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica con Veronica Pivetti e Solenghi.

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