Baci rubati racconta la condizione degli omosessuali durante il Fascismo, usando principalmente la voce di chi ha vissuto in quegli anni. Il film vuole offrire un mosaico sfaccettato e complesso delle persecuzioni fisiche e sotterranee che i gay e le lesbiche italiani hanno subito nella dittatura, ma allo stesso tempo smonta gli stereotipi e ricostruisce la molteplicità delle loro esperienze, gli svaghi, le amicizie, gli affetti, gli amori e le consuetudini. Sull`argomento si sa ancora oggi molto poco poiché il silenzio che ha circondato l`omosessualità si è protratto ben oltre il Ventennio. Pur sottolineando la persecuzione e le numerose restrizioni e sanzioni imposte dal regime agli omosessuali, l’intento di Laurenti e Romano è quello di riportare in luce per la prima volta alcune storie di chi, nonostante tutto, ha "resistito" ed è riuscito a vivere seguendo le proprie scelte.
Baci Rubati si avvale di materiali di repertorio molto preziosi provenienti da collezioni private, interviste radiofoniche risalenti all'inizio degli Anni Ottanta e brani di diari inediti, a cui fanno da controcanto le immagini ufficiali del regime, quelle dei cinegiornali Luce, che illustrano l'ideale fascista di virilità e femminilità.