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Brigitte Bardot, la divina

Un fascino conturbante, un appeal incandescente che l’ha resa in pochissimi anni un’icona sexy del cinema francese e non solo. Brigitte Bardot, metà della vita dedicata al mondo dello spettacolo e alle copertine patinate, e l’altra metà all’impegno per cause animaliste ( negli anni ’70 iniziò a posare nuda per fermare la strage di cuccioli di foca in Alaska), arrivando alla soglia degli 80 a chiedere con una lettera aperta al presidente François Hollande l’abolizione della macellazione rituale e la chiusura dei mattatoi per cavalli.

Ha scritto B. B. nella sua nota pubblicata dai quotidiani Le Figaro e Le Parisien: “Sarebbe giusto concedermi queste due richieste dopo tanti anni di suppliche e d’attesa. Se non le otterrò prima di morire dovrò dedurre che ho fallito la mia vita. […]Queste sono le mie ultime volontà».

Un animo tenace, quello della Bardot, una donna ribelle che lotta per quello in cui crede fino allo stremo, dopo aver conquistato il mondo con la sua bellezza e il coraggio, un po’ sfrontato, di mostrarla. Nata a  Parigi il 28 Settembre del 1934, dopo gli esordi come ballerina compie i primi passi nel mondo della moda, e a soli 15 anni si conquista la copertina di Elle, una delle più importanti riviste femminili francesi. Non ci vuole molto perché il cinema la noti e le affidi i primi, piccoli ruoli ( da Le trou normand, di Jean Boyer, 1952, Ragazze folli, di Marc Allégret, 1955 e Le grandi manovre di René Clair, 1955). Ma è con il regista Roger Vadim, che la sposa nel 1952, che B. B. viene lanciata verso il successo internazionale girando Et Dieu…crea la femme, che fece scandalo in Francia e non solo per il sensuale mambo che la Bardot balla in maniera conturbante a piedi scalzi.

In Femmina (1958) di Julien Duvivier interpreta Eva, una femme fatale dal fascino manipolatore che riduce un dongiovanni spagnolo alla stregua di un burattino; diretta nuovamente dal marito prende parte a A briglia sciolta (1961) , una romantica commedia leggera dal ritmo americano e a Il riposo del guerriero (1962) tratto dal romanzo scandalo di Christiane Rochefort, una storia d’amore appassionato dove appare magnificamente in parte. Eletta a musa della Nouvelle Vague, sarà chiamata da uno dei suoi padri, Jean-Luc Godard, a recitare Ne La mépris – Il disprezzo (1963), tratto da un romanzo di Alberto Moravia a fianco di Michel Piccoli, e ne Il maschio e la femmina (1966), mentre nel 1971, ne Le pistolere di Christian-Jacque prende parte ad un insolito western al femminile al fianco di Claudia Cardinale.

Padrona oramai delle copertine di moda e regina dei rotocalchi rosa per i suoi tanti flirt (con Jean-Luois Trintignant, e , si dice, anche con Jimi Hendrix) e per gli scandali che le si attribuiscono (uno tra tutti, aver sdoganato il bikini e poi il topless), idolatrata dalla cultura pop mondiale ( Andy Warhol e Richard Avedon le dedicarono delle opere), nel 1973 lascia definitivamente il mondo del cinema per dedicarsi alla sua fondazione in difesa degli animali, vicino a Saint Tropez.

Per festeggiare la magnifica B.B. degli anni migliori, vi regaliamo due clip da uno dei suoi film più importanti, Il disprezzo di Jean- Luc Godard:

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