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Torna il re del cannibal movie Ruggero Deodato

Il Lucca Film Festival quest’anno ci regala numerose chicche, tra cui spicca il ritorno sul grande schermo di un vero e proprio regista di culto del nostro cinema di genere, Ruggero Deodato.  Il padre di Cannibal Holocaust torna a dirigere un horror –splatter ispirato ad alcuni omicidi rimasti irrisolti Ballad in Blood che sarà presentato in anteprima mondiale martedì  5 Aprile alle ore 21.00 al Cinema Centrale di Lucca, alla presenza dello stesso regista, l’autore della colonna sonora Claudio Simonetti dei Goblin e gli interpreti Carlotta Morelli, Noemi Smorra e Gabriele Rossi.

Mentre fremiamo dalla curiosità di sapere se il ritorno dietro la macchina da presa di Monsieur Cannibal sarà all’altezza delle nostre aspettative, ci sembra doveroso volgere lo sguardo verso la carriera di uno dei nostri registi più apprezzati all’estero, tanto da essere stato fonte di ispirazione per nomi del calibro di Oliver Stone, Quentin Tarantino, che lo ha preteso in un cameo nel cast del film da lui prodotto Hostel Part II diretto da Eli Roth, che da parte sua si è ispirato certo a lui per The Green Inferno (questo era il nome della seconda parte, quella girata in 16 mm, di Cannibal Holocaust).

Approdato a Roma ancora bimbo da Potenza Ruggero Deodato, figlio di un severo prefetto, diventa presto un tipico “pariolino” e si avvicina al cinema, per sua stessa ammissione, grazie alla sua dote di latin lover e la sua conoscenza delle figlie dei registi. E’ grazie a quella di Domenico Paolella, infatti, che sarà una comparsa in Destinazione Piovarolo, ad esempio. Ma dopo un provino con Fellini, che lo rifiutò, Deodato recepì il messaggio e decise di scavalcare la macchina da presa. La sua attività di aiuto-regista è stata lunga e feconda, ed il primo a dargli questa opportunità è Roberto Rossellini con Il generale della Rovere. Lavorò anche con Carlo Ludovico Bragaglia, Luigi Capuano, Riccardo Freda, e con Sergio Corbucci ( in Django sembra che le riprese in Spagna siano opera tutte di Deodato). Come ha più volte ricordato, una collaborazione fondamentale per lui è stata quella con Antonio Margheriti, che ha assistito in Danza Macabra e Anthar l’invincibile, oltre che nella serie cinematografica del  cosidetto “quartetto Gamma Uno”, 4 sci-fy a basso costo realizzati da Margheriti per il mercato statunitense.  E’ stato grazie a Margheriti, che lo ha a sua volta assistito sul set, che Deodato ha esordito dietro la macchina da presa da solista nel 1968 con lo pseudonimo ci Roger Rockfeller ed il film Gungala la pantera nuda. La sua attività si è fatta subito prolifica (4 film in un anno, oltre a Gungala, Fenomenal e il tesoro di Tutankamen, Donne, botte e bersaglieri e Vacanze sulla Costa Smeralda, sul set del quale incontrerà la futura moglie, Silvia Dionisio).

E fin da subito alterna cinema a spot e televisione, per la quale lavora volentieri, perché paga bene ed è semplice da realizzare. Dopo aver diretto il suo unico, violentissimo poliziottesco Uomini si nasce poliziotti si muore (1976) è del 1977 il primo film della famosa Trilogia Cannibalistica che lo renderà famoso in tutto il mondo, Ultimo mondo cannibale,  che inizialmente doveva essere un sequel de Il paese del sesso selvaggio di Umberto Lenzi diretto da lui stesso: ha come protagonisti gli stessi attori, ovvero Ivan Rassimov e Me Me Lay, e mostra per la prima volta in Italia molteplici scene esplicite di cannibalismo.

Dopo un insolito lacrima movie (L’ultimo sapore dell’aria, successo strepitoso in Giappone), Deodato dirige il suo capolavoro, Cannibal Holocaust (1980), un precursore del genere cannibal, ma anche della modalità di ripresa realistica da parte degli stessi protagonisti della storia, tipica del genere che in seguito verrà chiamato mockumentary. Se infatti la prima parte del film (dal titolo The Last Road to Hell, che riguarda le ricerche del dottor Monroe) è stata girata in 35 mm, la seconda parte (The Green Inferno) è girata macchina a mano in 16 mm con pellicola graffiata per dare un senso di verosimiglianza più pregnante possibile. Si tratta di una modalità di linguaggio ripresa dal grande successo The Blair Witch Project 20 anni dopo ( Deodato accarezzò pure l’idea di denunciare i realizzatori del film per plagio, ma poi lasciò perdere).

Cannibal Holocaust è un film estremo, che mostra immagini di violenza con realismo crudo (si narra che siano stati uccisi veramente molti animali durante le riprese) e ha creato anchedei  problemi giudiziari a Deodato, finito addirittura in carcere per alcune settimane.  E’ inoltre un film di denuncia molto forte nei confronti dei mass media e la società contemporanea, e per questo ha una valenza politica molto rilevante.

Subito dopo, anche per riprendesi dalle gravi perdite economiche che un film come Cannibal gli aveva provocato, Deodato gira il thriller- horror La casa sperduta nel parco che per la sua violenza non fa che rafforzare la sua fama di regista estremo.

La Trilogia dei Cannibali si conclude nel 1985 con Inferno in diretta, che unisce la crudezza del genere allo spirito avvincente dell’action-movie.

Successivamente Deodato dirige lo slasher Camping del terrore (1986), il fantasy debitore del Conan di Milius The Barbarians e il giallo Un delitto poco comune (1988) più altri film mai distribuiti al cinema. Torna alla televisione dove sarà ben più prolifico, realizzando serie come I ragazzi del muretto e, con Bud Spencer, Noi siamo angeli.

E’ stato corteggiato per anni perché realizzasse un sequel dell’ormai CULT mondiale Cannibal Holocast, ma non ha mai voluto. Il suo ritorno al cinema appare fresco, ispirato ad avvenimenti di oggi, e speriamo davvero che possa tornare a stupirci.

 

 

 

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