Una commedia sui generis che ha come protagonista uno pseudo regista impegnato a girare dieci cortometraggi, uno per genere cinematografico.
Dante è uno studente fuoricorso di cinema, i cui lavori ermetici fino al grottesco non convincono i professori che anzi tentano di allontanarlo dall’università. A casa la situazione non migliora, l’ossessiva fidanzata non crede nel suo estro ma vuole prepotentemente un figlio da lui. Messo alle strette, Dante tenta la fuga rifugiandosi dall’amico di sempre, Sandro Sereni. Sarà nel suo appartamento multietnico e in preda ai fumi dell’alcool che il giovane aspirante regista deciderà, sotto suggerimento dell’amico, di cimentarsi in un’impresa filmica ai limiti del possibile: partecipare al Definitive Short Film Festival, concorrendo in ognuna delle dieci categorie divise per genere: dal film di arti marziali fino al documentario. Senza mezzi, né finanze, ma animato da un ardore spregiudicato, organizzata una troupe di fortuna, il nostro si cimenta nell’ardua impresa iniziando dai casting, che inevitabilmente scoperchieranno un vaso di Pandora fatto di casi umani esilaranti.