Oggi 𝐖𝐢𝐦 𝐖𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐬 ha ricevuto dall’Accademia Nazionale dei Lincei, la più antica Accademia scientifica del mondo, il Premio Internazionale «Antonio Feltrinelli» per le Arti, destinato al Cinema, alla presenza del Presidente della Repubblica.
Riconosciuti universalmente come i “Nobel Italiani”, i Premi Feltrinelli sono tra i più ambiti a livello internazionale per il loro elevato valore scientifico, culturale ed economico. Nati nel 1942 grazie a un lascito dell’imprenditore e artista Antonio Feltrinelli, questi riconoscimenti hanno lo scopo di premiare personalità che, in Italia e nel mondo, hanno saputo eccellere nelle scienze e nelle arti. Gli ambiti disciplinari coperti sono cinque – Scienze storiche e morali, Scienze fisiche, matematiche e naturali, Lettere, Arti, Medicina – con una rotazione annuale per l’assegnazione dei premi. Tra i vincitori delle passate edizioni figurano nomi illustri della cultura scientifica e umanistica italiana e internazionale, tra cui De Filippo, Manzù, Praz, Salvemini, De Felice, Gadda, Montale, Calvino, Primo Levi, Bassani, Visconti, Antonioni, Miró, Olmi, Levi Montalcini.
Wim Wenders riceve il Premio Internazionale «Antonio Feltrinelli» per le Arti, destinato al Cinema con questa motivazione: per il suo decisivo contribuito alla nascita e affermazione internazionale del nuovo cinema tedesco, ridisegnando le strutture spazio-temporali e creando nuove forme di connessione tra le arti visive, la musica e la letteratura
Wim WENDERS: nell’arco di oltre cinquant’anni ha esplorato con acutezza e profondità “la condizione umana” con una universalità di visione che gli è unanimemente riconosciuta. Nella prima fase della sua attività Wenders ha contribuito in maniera decisiva alla nascita e affermazione internazionale del nuovo cinema tedesco e insieme, dai primi passi è riuscito ad affermarsi come cittadino del mondo cinematografico, mondo di cui ha ereditato linguaggi e forme narrative, cercando di ridisegnarne le strutture spazio-temporali e di individuare e creare nuove forme di connessione tra le arti visive, la musica e la letteratura. Centrale nel suo cinema il tema del viaggio come forma errante di scoperta di spazi urbani e architettonici che assumono un ruolo dominante nella visione e di percorsi nei labirinti interiori della psiche come occasioni di nuove e diverse prese di coscienza. Sempre più il suo sguardo cinematografico ha cercato di avere come scenario sia il mondo reale che quello immaginario, riconoscendo di disporre e poter creare un lessico visivo virtualmente infinito.
Il suo cinema è riuscito a diventare sguardo di sguardi e a cogliere, nella ripetitività dei gesti più comuni, una vasta variazione di significati sul senso della vita, sulle sue tragedie, sui suoi orrori, sulla sua bellezza e sui valori che la possono sostenere. Tra gli autori del cinema contemporaneo Wenders ha saputo meglio entrare in realtà lontane e diverse in tutti i continenti riuscendo a condividere e far proprie quelle realtà e a continuare ad assimilare, metabolizzare e a credere nel potere di comunicazione internazionale del linguaggio cinematografico. Wim Wenders è oggi il miglior testimone di un’arte che nulla rifiuta della fragilità e della grandezza umana, in un respiro universale che fa del cinema il luogo di confluenza più sensibile della dignità del creato.