* Campi obbligatori
Il tuo Compleanno ( Giorno / Mese )

Tokyo Love Hotel al cinema

Sesso. Umorismo. Speranza. Destino. Hiroki Ryuichi, sorridente bad boy del cinema giapponese, fa ruotare la bizzarra storia di Tokyo Love Hotel attorno a queste parole. Anzi: le storie. Sì, perché Tokyo Love Hotel è un racconto corale, un irresistibile racconto corale, dove le combinazioni o i cortocircuiti fra sesso, umorismo, speranza e destino disegnano cinque coppie sull’orlo di una crisi di nervi (e qualche single non meno borderline). Tutto si svolge nell’arco di un giorno e di una notte a Kabukicho, il quartiere a luci rosse di Tokyo, sotto lo sguardo stralunato e rassegnato del giovane Toru. È lui che dirige, con pigrissima rassegnazione, lo squallido Atlas, uno dei tanti alberghi dell’amore, ed è sempre lui che, suo malgrado, fa da sponda al via vai, alle tresche, ai naufragi dei personaggi: amanti clandestini, ragazze fuggite di casa, finti talent scout, vere attrici porno, escort malinconiche, fidanzati ignari, donne delle pulizie che non sono chi dicono di essere, clienti che s’innamorano, aspiranti artiste che non disdegnano le scorciatoie.

Tokyo Love Hotel, come una partitura di Altman, disegna il mosaico di un’umanità fin troppo umana, incline ai segreti, alle bugie, agli inciampi, alle cadute, ma, nonostante un DNA perdente, ancora capace di sognare. Ancora capace di credere che lasciarsi Kabukicho dietro le spalle (Sayonara Kabukicho, ricordiamo, è il titolo originale) non sia necessariamente una missione impossibile… Presentato l’anno scorso in Italia durante il Far East Film Festival di Udine, e accolto davvero calorosamente (applausi, risate, un po’ di inevitabile commozione), Tokyo Love Hotel segna il grande ritorno di Hiroki Ryuichi all’antica matrice indie: una brillantissima “vacanza” da quell’universo mainstream che, dopo la gloriosa gavetta nel circuito dei pinku eiga (i mitici softcore giapponesi), lo ha portato sotto i riflettori internazionali con piccoli capolavori intimisti come Vibrator, nel 2003, e It’s Only Talk, nel 2005. (Dal pressbook del film della Tucker Film).

CG Entertainment vi consiglia vivamente di trovare questo prezioso film.

Reset della tua Password

Registrati