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5 cose che non sapete (e dovreste sapere) su Allucinazione perversa

Inauguriamo con la START UP! in corso per realizzare il Blu-Ray Limited Edition con slipcase lenticolare di Allucinazione Perversa, una nuova rubrica del nostro sito, L’angolo dello Startupper, dove daremo spazio ai nostri fan di esprimere la passione che condividono con noi per il cinema. A collezionare per voi 5 imperdibili curiosità su Allucinazione perversa è in questo caso lo Youtuber 21st Century Schizoid Don:

ISPIRAZIONI: Lo sceneggiatore ed autore Bruce Joel Rubin per la realizzazione del film è stato ispirato dall’Antico Testamento e dal Libro dei Morti Tibetano. Il titolo alternativo della pellicola era Dante’s Inferno, chiara citazione alla Divina Commedia di Dante Alighieri, e quello originale, Jacob’s Ladder, si rifà invece al passo della Bibbia (Genesi 28,12) che dice: [Giacobbe] fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa.” Secondo la maggior parte delle interpretazioni la scala è il simbolo che collega appunto la Terra con il Paradiso ed è per questo il passaggio dalla vita terrena a quella celeste dei cieli. La Bibbia, che ricorre più volte nel film, non è la sola fonte d’ispirazione di Rubin che è stato influenzato anche dal Bardo Tödröl Chenmo, meglio noto in occidente come il Libro dei Morti Tibetano. Interessato di spiritualità e meditazione, prima di scrivere la sceneggiatura di Allucinazione Perversa e del film Ghost, Rubin passò due anni in un monastero buddhista tibetano in Nepal, esperienza che lo ha formato personalmente e professionalmente.

HOLLYWOOD E I FANTASMI: Inizialmente la parte del protagonista doveva andare a Tom Hanks che declinò l’offerta e finì col partecipare a The Bonfire of the Vanities di Brian De Palma; registi del calibro di Sidney Lumet, Michael Apted e Ridley Scott espressero il loro interesse per il film, ma le major ritenevano il lavoro di Rubin troppo metafisico e nessuna fra le big era pronta ad investire denaro. La loro scusa? “Hollywood does not make ghost movies” e fu solo grazie a Deadly Friend se la Paramount mostrò un interesse nella sceneggiatura. Allucinazione Perversa, scritto da Bruce Joel Rubin nei primi anni settanta, venne trasformato in un film anche grazie a Lyne. Nel 1988 infatti Adrian Lyne, che descrisse la sceneggiatura di Rubin come “una delle migliori che io abbia mai letto”, decise di dirigerla al posto de The Bonfire of the Vanities. La Paramount però, dubbiosa per il finale e per le sequenze ambientate in Vietnam, diede forfait e allora toccò alla Carolco Pictures occuparsi della produzione di Jacob’s Ladder. La Carolco, società di produzione indipendente, stanziò un budget di 25 milioni di dollari e lasciò Lyne libero di esprimere tutta la sua creatività.

THE TWILIGHT ZONE: Sembra di sentirla la voce di Rod Serling. Durante la visione della pellicola infatti non possiamo fare a meno di notare quanto la serie tv Ai Confini della realtà abbia contribuito al film. Ad aver folgorato Lyne e Rubin almeno un paio di episodi: i mostri con il camice che torturano il protagonista in una sporca ed improvvisata sala operatoria sembrano usciti fuori dall’episodio The eye of the Beholder, uno dei più riusciti della serie tutta;  il tema della “percezione del tempo” è ripreso invece dall’episodio, nonché Palma d’oro al miglior cortometraggio alla Quindicesima edizione del Festival di Cannes del 1962, An Occurence at Owl Creek e, sia nel lavoro firmato Robert Enrico che in Allucinazione perversa, i protagonisti sono accomunati dallo stesso esito finale.

EFFETTI SPECIALI: Allucinazione perversa è stato il primo film ad utilizzare l’effetto speciale che aumenta la velocità di movimento della testa degli attori. L’effetto, filmato sul set e non creato in post produzione, venne ripreso successivamente in diverse pellicole come, La morte ti fa bella, Scream e The Ring.

BENVENUTI A SILENT HILL: I realizzatori della serie Silent Hill hanno preso diversi spunti dal film nella creazione di mostri, effetti visivi e atmosfere, ed è anche grazie al videogioco se, nel tempo, il film è diventato un vero cult movie. Come nel film non mancano momenti in cui ci troviamo in ospedali sporchi con grate arrugginite e pareti insanguinate o, più in generale, in luoghi che trasmettono un senso di solitudine e di isolamento. In Silent Hill le infermiere hanno molto in comune con i demoni antropomorfi della pellicola e nel terzo capitolo della saga un personaggio (Valtiel) ha la particolarità di muovere la testa in modo convulso come fanno i mostri del film.

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