Da un’ idea di Francesca Archibugi ispirata ad uno scritto di Gustave Jung, un’incursione nella psicologia deviata di una donna
Agli inizi del Novecento Emilia Schmidt, svizzera di origini italiane, conduce una vita agiata col marito e la figlioletta. Quando quest’ultima muore, Emilia sviluppa un forte complesso di colpa e comincia a dare segni di squilibrio mentale. Ricoverata in clinica viene guarita con il metodo psicanalitico da un giovane Carl Gustav Jung che, per questo, deve superare le diffidenze del primario e combattere anche i propri sentimenti quando si scopre innamorato della donna.
L'idea del film è stata scritta da Francesca Archibugi con l'aiuto di Furio Scarpelli ed è ispirata ad un passo del libro dello svizzero Gustav Jung (1875-1961).