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Tratto dal romanzo di Elena Ferrante, una storia di gelosia, rancori e sensi di colpa in una nuova versione restaurata
Delia torna a Napoli per il funerale della madre, annegata, e indaga sugli ultimi mesi della sua vita per capirne la morte. Ne ripercorre la vita tormentata dalla gelosia del marito e si imbatte in uomini ambigui e volgari: il presunto amante di Amalia e suo figlio Antonio, che da bambino era stato suo compagno di giochi, lo zio Filippo e il padre. A poco a poco Delia si identifica con la madre Amalia in un lucido e doloroso delirio autopunitivo. Inizia a indagare su di sé, sui suoi ricordi, sul suo corpo e sul corpo di Amalia, su equilibri rimasti immutati nel tempo e radicati in una città-cantiere, che esplode nei colori e in una straordinaria polifonia di suoni…
"Una Napoli mai vista, piovosa e vibrante, carica di ricordi e assediata da una modernità ostile. [...] Saune, carni, sessi, parole. Un film che brucia." Fabio Ferzetti, Il Messaggero.
"Un film che brucia." Il Messaggero